025 - IRAK NON SOLO PETROLIO - II

12-20

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Non è utopia

Un arabo cristiano ci scrive sull’Iraq. Si chiama Giuseppe Samir Eid ed è autore di saggi sui rapporti tra cristianesimo, ebraismo e islam. All’analisi che ci ha trasmesso ha dato per titolo: “Iraq: non solo petrolio”. Titolo appropriato. Perché la scommessa sul futuro del paese del Tigri e dell’Eufrate va molto oltre la ricchezza materiale. é un progetto di libera e pacifica convivenza tra popoli e religioni. E proprio dall’Iraq questo futuro può nascere e ridare speranza anche alla Terra Santa e al Libano e a tutto il tormentato Medio Oriente. “Non è utopia”, conclude Samir Eid la sua analisi. Leggere per credere.

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027 - I MARTIRI DIMENTICATI

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Chiesa Ambrosiana

Il testo sulla sistematica persecuzione e progressiva emarginazione millenaria dei cristiani nelle aree di dominazione musulmana è stato inviato da Giuseppe Samir Eid. È una statistica impressionante di una “tragedia occultata” con i dati in progressivo sviluppo nelle varie aree geografiche.

I MARTIRI DIMENTICATI

I cristiani del Medio Oriente, copti in Egitto, maroniti in Libano, caldei in Irak, armeni in Turchia, melchiti o ortodossi in Siria, o ancora Palestinesi di Betlemme, conoscono da più di mezzo secolo un esodo silenzioso. Cacciati dalle loro terre natali a causa della guerra e del flusso dell’Islam.

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034 - LE CHIESE D'ORIENTE 2009

Calendario 2009 Enec – 12-2009

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Il tempo Presente non è il primo nella storia durante il quale il mondo arabo occupa le Prime pagine dei giornali. La guerra nel Golfo ha soltanto accentuato una tensione che è culminata ora con una eruzione. Quello che è meno conosciuto è il fatto che in questo largo gruppo, che conta circa centocinquanta milioni di abitanti e che comprende tutto l’Est Mediterraneo ed, il Nord Africa, vivono gomito a gomito con i loro concittadini musulmani da 12 a 15 milioni di cristiani che negli anni hanno avuto un ruolo importante, nono-stante il loro Piccolo numero. E’ stato dopo la conquista arabo islamica che i cristiani di tutte le confessioni si sono messi a tradurre, dal greco e dal siriaco all’arabo, le opere letterarie e scientifiche dei loro predecessori. Sono stati essi ad introdurre gli invasori dal deserto alle discipline orientali (filosofia, matematica, astronomia, medicina e geografia) provocando cosi un rinascimento durato sino a tutto il Medio Evo, quando il mondo occidentale era ancora sommerso nel buio. A questo proposito è bene ricordarsi che Carlo Magno sgranava gli occhi davantiai regali inviatigli da Haroun el Rashid.

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037 - MEDIO ORIENTE IN FERMENTO: UNA PROSPETTIVA

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Note che accompagnano la conferenza in Interclub del R.C Milano Sud-Est e R.C. Milano Cà Granda del Distretto 2040.
Informazioni tratte dal libro dello stesso autore, Cristiani e musulmani verso il 2000 una convivenza possibile, Figlie di San Paolo, Milano, 1995 recensito da Monsignore Gianfranco Ravasi.

Introduzione:
L’instabilità del Medio Oriente accompagnata dall’odio diffuso contro l’Occidente sono risultati i principali alimenti del terrorismo islamico, fonte di pericolo non soltanto per gli USA ma per tutto l’Occidente e per gli stessi governi dell’area mediterranea. Una popolazione araba frustrata nelle sue aspirazioni in termini di educazione, assistenza sociale, sanitaria, prosperità, sarebbe facile preda del disordine politico, continuando a rappresentare una minaccia per la stabilità della regione e del mondo. Inoltre, la presenza maggioritaria di terroristi di nazionalità saudita ha scosso la fiducia degli USA verso l’alleato di ferro, principale fornitore di greggio ma pur sempre finanziatore dei movimenti islamici avversi al modo di vivere occidentale.

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