R008 - IL PAPA E I NOSTRI FRATELLI MUSULMANI

Il Papa e i nostri fratelli musulmani

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A seguito del clamore suscitato in certi ambienti dall’augurio del Papa in occasione del termine del digiuno prescritto dal corano credo che la globalizzazione e l’immigrazione dei musulmani hanno creando un contatto ravvicinato con altre civiltà ci ha fatto prendere coscienza del‘identità di fondo e dei valori sui quali la nostra di civiltà si è sviluppata ma ai quali molti di noi si sono assuefatti; lo considero invece un esempio della ricchezza che può essere generata dalla globalizzazione. Una ricchezza che può realizzarsi offrendo alla persona immigrata dignità e l’opportunità di uno sviluppo umano per una integrazione propositiva, in contrasto con l’esclusione. Inclusione invece non può voler dire spostarsi un po’ per far posto anche all’altro, a qualsiasi altro. Vuol dire costruire con la ragione un quadro di valori umani, una cornice del bene comune e dentro questa cornice far posto a chi la condivide, pur se di religione o di cultura diversa. Senza di ciò non si dà vera inclusione. Questo compito è eminentemente politico e la politica che se ne volesse esimere, limitandosi ad accogliere senza includere, non svolgerebbe il proprio ruolo. Mi auguro che ogni Comunicatore religioso e non, musulmano o altro si senta impegnato ad essere infaticabile operatore di pace e strenuo difensore della dignità della persona umana e dei suoi inalienabili diritti. Un ultimo augurio non meno importante anzi è che i responsabili della comunicazione della Santa Sede provvedano a far pubblicare e circolare su i media islamici, televisioni radio e carta stampata, i buoni propositi scambiati a livello alto pena che rimangono veramente in alto senza raggiungere il popolo.”

Giuseppe Samir Eid

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.

R013 - CENTRO ISLAMICO DIFENDE LA FIGURA DI GESÙ

MESSAGGIO TELEFAX del 19/10 – 2002

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A :dr. Paolo Mieli
DA : G. Eid

Egregio Dottore.

OGGETTO: Centro islamico difende la figura di Gesu
Il settimanale Rose el Youssef del 11 ott 2002 pag. 82, riporta di una fatwa emessa dal tribunale islamico Britannico a difesa della figura di Gesu profeta per i musulmani, considerando blasfema la recita “il corpo di Gesu” dell’autore americano McNeilli.
La fatwa è simile a quell’emessa contro Salman Rushdie con la differenza che chiede non sia attuato l’uccisione perché sarà soggetto ad essere deferito davanti ai tribunali islamici qualora dovesse passare da un paese islamico che s’incaricherà di farlo imprigionare ed impiccare.
Ricollegandomi al suo intervento per presentare il libro di Antonio Socci e la breve conversazione che ho potuto avere con lei alla conclusione, questa fatwa solleva alcune considerazioni inquietanti sulla tendenza dei centri islamici:

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R019 - EUROPA E PAURA DEI MUSULMANI

Europa, la paura dei musulmani nasce da quell’identità che non c’è più

Corriere – Idee & opinioni – 2/12 – 2009

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Cara Giulia, ti fornisco alcuni elementi per formarti un parere.

IDENTITA’
L’IMMIGRATO MUSULMANO DEL NORD AFRICA
Il fatto che gli immigrati clandestini siano in maggior numero musulmani provenienti dall’Africa del Nord e abbiano le caratteristiche sopraelencate, non va trascurato, perché essi portano con sé un livello culturale e un insieme di tradizioni e di abitudini che, oltre ad essere molto diversi dai nostri, costituiscono una sorta di occhiali attraverso i quali, almeno in prima istanza, vedono e giudicano la società occidentale. Questa differenza di livello culturale si esprime già nell’impatto con le forme di organizzazione politica dei nostri stati. Infatti tutti i paesi arabi a maggioranza musulmana sono governati attraverso sistemi che non sono assolutamente paragonabili alle democrazie europee.
Perciò quando i giovani musulmani approdano in Europa, il contatto con una mentalità per loro completamente nuova li porta a subire un forte shock psicologico. Si tratta di una situazione rischiosa in cui, se non si evita che gli extracomunitari vengano emarginati e abbandonati a se stessi, possono maturare incomprensioni e atteggiamenti di frustrazione.

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R023 - È SEMPRE LO STESSO DIO?

Un lettore domanda: È sempre lo stesso Dio?

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2014

Il dott. Giuseppe Samir Eid, nato in Egitto da genitori di origine siro-libanese, ha lavorato per aziende multinazionali operanti anche nei paesi islamici; co-fondatore del CADR, Centro Ambrosiano di Documentazione per le Religioni e autore di numerose pubblicazioni sulle realtà dell’immigrazione araba in Italia e nostro parrocchiano, ha sottoposto a don Walter alcune precisazioni sull’esortazione apostolica di papa Francesco “Evangelii gaudium” alle quali volentieri il nostro parroco ha risposto. Ringraziamo il dott. Eid per la sua provocazione.

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