R001 - I NUOVI PERSEGUITATI

Anno 2002

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per antonio socci: copia di quanto inviato a Paolo Mieli:

A :dr. Paolo Mieli

DA : G. Eid

OGGETTO:I nuovi perseguitati:

Spero che avrà avuto il tempo di prendere conoscenza dell’indice, almeno quello, del libro che le ho consegnato al termine del suo intervento, intitolato: cristiani e musulmani verso il 2000 edito dalle Paoline.

Nonostante i suoi molteplici impegni le chiedo di leggere la pagina 27 scritta otto anni fa; credo che i centri musulmani, sono bombe che un giorno o l’altro esploderanno, almenoché gli italiani nel frattempo, le autorità pubbliche in primo luogo, non riscoprono la loro identità e applicano la legge senza remore. A lungo termine, questi sono centri pericolosi, non tanto per il solo fatto d’essere musulmani, ma per l’identità del finanziatore, i secondi fini non dichiarati perseguiti, e il tipo di persone inserito per la loro conduzione. Ci sono voluti personalità ebree a sollevarne l’argomento!

Senza presunzione, le propongo la mia opinione al riguardo delle domande che Lei ha posto al pubblico in quella serata. L’opinione di un arabo cristiano emigrato dall’Egitto verso l’Italia.

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R002 - CRISTIANI SOTTO PRESSIONE

FAX 07/01 – 2011

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caro dott. Amicone

questa la bozza di un testo che potrebbe una volta limato e modificato, fare l’oggetto di una petizione all’Autorità competente; è cosa fattibile per far muovere opinione pubblica e governanti? grazie.

Ho alcune considerazioni da fare sulle modalità della “difesa dei cristiani” da parte dell’Occidente; è un tema fuorviante e controproducente che fa sembrare che i cristiani indigeni siano accomunati a cittadini stranieri nel proprio paese; questo NO. Per quanto riguarda i Cristiani sotto attacco nel mondo islamico:Il problema è politico e va affrontato come tale.

Ho letto di varie proposte riguardo ai cospicui finanziamenti della UE, e propongo ai nostri governanti di avere il coraggio di subordinarli all’attuazione di maggiore libertà civile, religiosa e sicurezza nel paese beneficiario; promuovere una società che abbia un profondo senso di fiducia nei valori religiosi e umani, sia caratterizzata da un reciproco rispetto di tutti i suoi componenti con uguali diritti e doveri, che l’appartenenza religiosa non sia una discriminante tra i suoi cittadini.

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R003 - CRISTIANI DISCRIMINATI ED ESODO FORZATO

FAX 14/06 – 2007

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Il silenzio del popolo delle piazze è assordante, quello delle due Simone, e anche quello della Chiesa. La prudenza non è mai stat ricambiata da i governi arabi e da i loro sostenitori, italiani o meno, residenti da noi. Manifestare contro le leggi fascite discriminanti vigenti nei paesi del vicino oriente che violano i diritti umani i più elementari in nome della religione islamica. La protesta va fatta sull’argomento specifico dei diritti umani a beneficio di tutti i cittadini, ebrei cristiani e musulmani, sottomessi nel XXI secolo a leggi medievali. Ai i nostri governi e UE di abbinare l’erogazione di contributi e finanziamenti con l’applicazione integrale dei Diritti Umani uguali per tutti. Pretendere dalle dittature in essere un loro controllo sugli appelli all’odio e alla guerra santa contro i vicini. Pretendere dagli intellettuali in occidente e nei paesi islamici, e dalle università islamiche una netta presa di posizione pubblica e su i media non soltanto per una generica fratellanza tra i popoli ma per l’uguaglianza di diritti tra i cittadini dello stesso paese.

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R004 - I CRISTIANI NELL’ISLAM, RESPONSABILITÀ DELL’ITALIA

CONOSCERSI PER CONVIVERE E COSTRUIRE LA PACE/08 – 2008

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Caro Dott. Romano,
Ci sono delle difficoltà invisibili agli occidentali che spingono i cristiani ad emigrare verso l’occidente. Dieci milioni nel ultimo secolo! Un dato persino pubblicato da Magdi Cristiano Allam. Seguo attentamente la sua rubrica e mi rattrista il fatto che con il suo linguaggio diplomatico evita il nocciolo del problema e gli esempi da lei citati non rispecchiano la realtà. Capisco che i suoi contatti rimangono ad un certo livello che non rispecchia la sostanza che verrebbe a galla se le fosse consentito un contatto con le persone interessate. La presenza di chiese costruite per la maggior parte in periodi ante guerra nasconde l’oppressione sociale e le leggi discriminatorie vigenti. Una per tutto: Esiste in Egitto il divieto di edificazione di templi e chiese, se non dopo aver adempito a 10 condizioni di difficile attuabilità . Un editto del califfo Omar 639 d.c. regola tutt’ora le relazioni tra musulmani e cristiani e il permesso per costruire luoghi di culto cristiano. Confermato da un decreto del Ministero degli interni in Egitto nel febraio 1934 che cita le 10 adempimenti per poter emettere una licenza di edificazione. Riparare il muro di cinta di una chiesa richiede

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