016 - SOGNI ROTARIANI PER IL XXI SECOLO

RC.Milano S.Ambrogio – 12-1996

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Su sollecitazione di James Lacy, il nostro Presidente Internazionale, e dietro incoraggiamento dei Presidenti del Distretto 2050 e del club S.Ambrogio presento il mio contributo il quale potrebbe essere una delle missioni dei Rotariani agli approdi del XXI secolo: un ponte tra culture e popoli diversi.

Popoli sempre più ricchi e sempre più poveri nel mondo.
Constatiamo che negli ultimi cinquant’anni la popolazione mondiale è più che raddoppiata mentre la produzione della ricchezza mondiale è cresciuta in misura largamente superiore; ma non per questo il divario tra ricchi e poveri è diminuito. Infatti:
79% della ricchezza complessiva prodotta nel mondo si trova nell’Occidente,
20% della popolazione mondiale consuma 80% della ricchezza totale e si trova in Occidente,
20% della popolazione mondiale meno abbiente dispone dello 0,5% della produzione mondiale.

Un miliardo e cinquecento mila persone, 30% della popolazione mondiale, sono senz’acqua potabile mentre diecimila bambini muoiono di fame ogni giorno. Mezzo milione di donne muoiono in seguito alla gravidanza ogni anno. I venticinque paesi più poveri del globo sono in Africa dove si svolgono gravi genocidi e guerre tra etnie diversi.

Migrare alla ricerca di una vita migliore
Durante gli ultimi decenni, milioni di persone hanno cercato migliori condizioni di vita emigrando verso le zone urbane. Il numero delle città con una popolazione superiore al milione è passato da 111 nel 1960 a 288 nel 1990; i due terzi si trovano nei paesi in via di sviluppo. Nell’attesa che i Paesi risolvano i problemi sociali che spingono le persone a lasciare la propria terra d’origine, l’emigrazione dei giovani è una tappa forzata alla ricerca del miglioramento. La terra è ricolma di risorse illimitate; il problema è la formazione, la distribuzione, la riallocazione delle risorse, tutti problemi che l’uomo ha il potere di risolvere. Con l’avanzare delle moderne tecnologie e delle comunicazioni il pianeta è diventato un grande paese; il momento è propizio per sfruttare le potenziali sinergie date dalla promiscuità dei popoli e delle culture per prepararci ad un XXI secolo di pace e di sviluppo economico.

Invasione pacifica dei più poveri
Lo sviluppo demografico dei paesi più poveri non è accompagnato da una crescita economica similare ed espone la popolazione occidentale, più ricca e più’ anziana, ad un invasione “pacifica” da parte di popoli molto lontani culturalmente con usi, costumi e tradizioni diversi. Spesso sono cresciuti in paesi che non separano la religione dall’ordinamento dello stato e dove non è consentito che la libertà di scelta religiosa rimanga un fatto personale. Si prevede che l’andamento dello squilibrio tra Nord e Sud tenderà ad assumere nel prossimo futuro caratteri drammatici. La tentazione dell’Occidente sarebbe di alzare un muro che lo protegga dalla invasione e di rinunciare a pensare ad un comune destino universale nel segno della pace e della giustizia.

Mare Nostrum: disuguaglianze tra Nord e Sud
Focalizzando la nostra attenzione sulla situazione demografica ed economica della nostra area geografica, il Mare Nostrum, riscontriamo le stesse anomalie e disuguaglianze esistenti a livello del globo.
Negli ultimi cinquant’anni la popolazione della parte sud del Mediterraneo, l’Africa del Nord, è più che raddoppiata con un’alta percentuale di giovani sotto i vent’anni mentre quella dell’Europa del sud è rimasta stabile ed invecchiata. Le seguenti statistiche rispecchiano il divario economico esistente tra le due rive del Mediterraneo:
Il volume degli scambi commerciali di Francia, Italia e Nord del Mediterraneo è il 15% rispetto al totale degli scambi mondiali, contro appena il 3% dei 15 paesi del Sud.
Il 70% circa degli scambi dell’Unione del Maghreb avviene con la Unione Europea, costituendo però soltanto il 4% del volume commerciale della CEE.
Il prodotto interno lordo per abitante (Pil) è di 600 dollari in Egitto, 20.000 dollari in Francia.
Turismo: Il Mediterraneo ha accolto nel 1990 un terzo del turismo mondiale con 147 milioni di turisti, ma l’80% del flusso si è concentrato in Italia, Francia, Spagna e Grecia.
Cultura: il divario economico si ripercuote sul campo culturale: gli stati del bacino del Mediterraneo pubblicano un quarto dei libri del mondo (125.000 titoli ogni anno), ma l’85% delle novità editoriali sono concentrate nei quattro paesi del Nord.
Tecnologia: fuga dei cervelli verso l’Occidente. In assenza di una seria ricerca scientifica, il Sud dipende tecnologicamente in gran parte dall’Occidente; la fuga dei cervelli dalla sola Unione del Maghreb ammonta a 10.000 unità ogni anno.

Un destino comune ricco di contrasti
Prendiamo atto che l’andamento dell’immigrazione sarà in costante aumento fintanto che non ci sarà uno sviluppo culturale ed economico nei paesi più poveri e che i governi dei paesi più ricchi non avranno attuato una politica di programmazione a lungo termine di aiuto economico mirato alle risorse umane.
Il Divario economico accompagnato in senso inverso da quello demografico, continua ad aumentare tra il Nord del Mediterraneo e il Sud e può suscitare il sentimento di frustrazione dei popoli; una frustrazione strumentalizzata a scopo politico e anche sul piano religioso quando la maggioranza è di religione diversa. La globalizzazione dei mezzi di comunicazione (TV, internet, ) e la velocità di quelle del trasporto hanno ravvicinato fisicamente i popoli rendendo ancora più evidente le disuguaglianze e di conseguenza la loro frustrazione; questa degenera in senso di revanscismo contro l’Occidente ricco, prima colonialista e poi definito come sfruttatore delle ricchezze dei più poveri sotto la copertura dell’imperialismo economico.

L’evoluzione demografica abbinata alla rapidità delle comunicazioni consente ai popoli anche i più distanti tra di loro d’intrecciare relazioni a tutti i livelli dell’agire umano. Conseguentemente crescono le opportunità di un profondo arricchimento di valore umano non più privilegio di pochi fortunati, ma reso disponibile a tutti nella massima rapidità. Per contro, singoli e collettività organizzate, si trovano sovente in grave difficoltà nel metabolizzare, per cosi dire, i rapidi cambiamenti ai quali sono esposti.
Lo spirito rotariano s’integra bene in questo quadro per dare organizzazione ed efficienza al processo d’integrazione tra popoli diversi per un mondo di pace.

Un confronto tra culture: IL VALORE DELLA SINERGIA FRA I POPOLI

Abbiamo visto che I mezzi di comunicazione hanno abbassato le barriere fisiche fra le nazioni, incrementando i movimenti dei popoli. I Rotariani possono usare i mezzi di comunicazione disponibili per abbassare le barriere culturali e consentire ai popoli di interagire in modo proficuo e indolore. Per gestire il cambiamento è necessario che i club rotariani agiscano di concerto Nord e Sud, Oriente ed Occidente , e non lascino spazio a coloro che pretendono di detenere il monopolio della Verità e di voler utilizzare la coercizione per imporre la loro Verità e isolarsi. Il nostro mondo è’ come un unico corpo umano con due polmoni: ha bisogno di entrambi per respirare.
Per la stragrande maggioranza degli europei, emerge la consapevolezza di una conoscenza solo superficiale della cultura di quanti abitano i paesi del Medio Oriente e dell’Africa del Nord, e delle difficoltà che si trova a fronteggiare un giovane proveniente da contesti culturali a noi cosi lontani, nell’impatto con la mentalità dell’ Occidente.
La storia insegna che i fattori che danno origine allo slancio e allo sviluppo di una civiltà sono il ritorno alle radici ma anche verso la cultura del tempo in essere. Io credo che l’Occidente debba riscoprire i valori sui quali la società si è evoluta attraverso la riscoperta del patrimonio culturale e religioso dell’Oriente, culla delle tre religioni monoteiste nel mondo. Nello stesso modo, per una buona integrazione dell’immigrato nel contesto europeo, dovrà ottenere una conoscenza dei valori, della cultura, della storia e della religione maggiormente diffusa nel paese dov’è approdato.
La riscoperta dei valori a partire dai quali le società si sono evolute, ha dimostrato di dare dinamicità alle culture. Ci spinge il profondo rispetto per le tradizioni culturali locali di grande spessore e ci urge al tempo stesso il fatto del progressivo restringersi del bacino del Mediterraneo sul quale uomini e popoli non solo si affacciano ma sempre più si mescolano ed interagiscono.

Un sogno Rotariano per il XXI secolo
Colmare il fossato che ancora oggi separa culturalmente le due rive del Mediterraneo a partire dall’esperienza dei Rotariani e del loro network internazionale: questo potrebbe essere il nostro obbiettivo nella speranza che le differenze si trasformino, finalmente, in strumenti di reciproco arricchimento.
L’attenzione delle organizzazioni internazionali è portata principalmente allo sviluppo economico di paesi lontani, e poco interesse è stato dato finora alla convivenza tra i popoli, alla reciproca conoscenza e riscoperta dei valori di ciascuna etnia all’interno delle nostre città. Portare la nostra attenzione alla convivenza all’interno delle nostre città, mirata a prevenire che le differenze possano trasformarsi in violenza da parte delle fasce più povere ed emarginate. Una volta accertata la volontà di realizzare questo sogno occorrerà creare un task-force per sviluppare le strategie da adottare e studiare e le azioni da intraprendere.
Si rende necessario far giungere messaggi rispettosi di verità’ e di chiarezza, anche al grande pubblico, alla gente, troppo spesso assediata da informazione approssimativa e fuorviante. Un obbiettivo forse troppo pretenzioso che necessita entusiasmo ed abnegazione. Service above Self.

Giuseppe Samir Eid

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.

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