057 - ELIMINARE LE PREDICHE DI ODIO

Matchman – 24/11/2015

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Una petizione per dire no all’odio negli insegnamenti e nei testi scolastici

Giuseppe Samir Eid ha scritto a Matchman News segnalando una petizione, lanciata tramite CitizenGO.org, rivolta ad Ahmed Muhammad Ahmed el-Tayeb.

di Luca Chiodini – 24/11/2015

Giuseppe Samir Eid ha scritto a Matchman News segnalando la sua ultima iniziativa: una petizione, lanciata tramite CitizenGO.org rivolta ad Ahmed Muhammad Ahmed el-Tayeb – attuale Grand Imam dell’università di Al-Azhar, uno dei massimi punti di riferimento del mondo arabo ed islamico.
In essa si chiede l’eliminazione di tutti i testi d’odio dagli insegnamenti (dalle prediche, televisioni, media ecc.), ma specialmente dai testi scolastici e di promuovere gli “insegnamenti dei valori di libertà civile e religiosa senza discriminazione tra le persone e i popoli”.


Eid è nato in Egitto da genitori di origine siro-libanese. È co-fondatore del Centro Ambrosiano di Documentazione per le Religioni, voluto da Card. Martini per promuovere la conoscenza e lo scambio fra le diverse esperienze religiose ed ha scritto e pubblicato alcuni volumi sulla realtà dell’immigrazione araba in Italia.

Alla Redazione,
lettera di Giuseppe Samir Eid

La petizione alla quale invito ad aderire ha lo scopo di voler sensibilizzare queste istituzioni islamiche verso la convivenza tra popolazioni di culture e religioni diverse.
L’integrazione culturale non può essere considerata un problema secondario rispetto a quello dell’assistenza materiale. I due aspetti devono essere compresenti, altrimenti il rischio è che i rifugiati interpretino falsamente i centri di accoglienza come enti assistenziali come luoghi che, in cambio dell’assistenza fornita, mirano in realtà al proselitismo.
La questione del dialogo fra civiltà e mentalità differenti non può comunque essere demandata esclusivamente ai volontari. Di fronte a questa urgenza anche le istituzioni debbono fare la loro parte. A livello politico l’attenzione è rivolta ai problemi originati dall’incremento del flusso migratorio, mentre poco o niente si fa per l’integrazione culturale non soltanto dell’immigrato rifugiato nella nostra società ma soprattutto ai musulmani residenti da una o più generazioni.
Un’errata concezione della laicità dello stato induce a non sfiorare in ambito pubblico argomenti che abbiano a che fare con la religione. Al contrario l’aspetto religioso rappresenta per ogni arabo – in questo caso penso ai siriani – una dimensione naturale della vita, è parte integrante della propria identità, sia che egli professi la fede cristiana sia che appartenga alla comunità musulmana. Negare a chi giunge nel nostro paese da contesti culturali così lontani notizie minime su ciò riguarda la cultura occidentale equivale a promuovere un inserimento monco nella nostra società.
L’importanza di un’azione che faccia conoscere ai musulmani le basi, sulle quali sono fondate le società europee, sarebbe poi accentuata dalla possibilità di divenire [essa stessa] la scintilla capace di innescare quel processo di apertura dei compartimenti stagni che oggi esistono tra Europa e mondo arabo, tra cristiani e musulmani.
E, nello stesso tempo, potrebbe rappresentare una forte spinta perché vengano prese misure concrete capaci di smussare il fenomeno del fanatismo religioso che è alimentato oggi da alcune sedi istituzionali islamiche. Una maggiore vigilanza in questo senso appare più che mai opportuna.
La petizione è perciò diretta al più alto responsabile della vita Educativa e Scolastica di ogni ordine e grado del mondo arabo. Eccone di seguito il testo:

“Mediterraneo Mare di Pace:
Desideriamo costruire una società di uguaglianza di diritti e doveri dei cittadini.
Occorre un cambiamento nella formazione dei cittadini che la violenza a nome della religione è intollerabile, far comprendere a tutti di essere uguali -No alle discriminazioni, Si alla convivenza pacifica.
Chiediamo :
Che nelle prediche, televisioni, i media e specialmente i testi scolastici, si promuovano insegnamenti dei valori di libertà civile e religiosa senza discriminazione tra le persone e i popoli.
D’incoraggiare i versetti coranici che inneggiano alla convivenza ed escludono l’odio verso l’altro.
Di proclamare con forza i versetti più favorevoli alla pace fra i popoli, diversi e talora nemici nei secoli, rappresenta un dovere che tutti coinvolge.
L’università El Azhar ha un ruolo di faro guida della pace nel mondo.
Destinatario: Ahmed Muhammad Ahmed el-Tayeb (Arabic: أحمد محمد أحمد الطيب‎) is the current Grand Imam of al-Azhar
Eliminare tutti i testi di odio dagli insegnamenti, da i testi scolastici.”

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.

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