R013 - CENTRO ISLAMICO DIFENDE LA FIGURA DI GESÙ

MESSAGGIO TELEFAX del 19/10 – 2002

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A :dr. Paolo Mieli
DA : G. Eid

Egregio Dottore.

OGGETTO: Centro islamico difende la figura di Gesu
Il settimanale Rose el Youssef del 11 ott 2002 pag. 82, riporta di una fatwa emessa dal tribunale islamico Britannico a difesa della figura di Gesu profeta per i musulmani, considerando blasfema la recita “il corpo di Gesu” dell’autore americano McNeilli.
La fatwa è simile a quell’emessa contro Salman Rushdie con la differenza che chiede non sia attuato l’uccisione perché sarà soggetto ad essere deferito davanti ai tribunali islamici qualora dovesse passare da un paese islamico che s’incaricherà di farlo imprigionare ed impiccare.
Ricollegandomi al suo intervento per presentare il libro di Antonio Socci e la breve conversazione che ho potuto avere con lei alla conclusione, questa fatwa solleva alcune considerazioni inquietanti sulla tendenza dei centri islamici:

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R014 - SCUOLA ARABA A MILANO. PERCHÈ?

Lettere al Corriere del 3/09/2005 e 23/10/2005

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Ma torniamo in Europa: mi domando, 20 o 30 anni fa il cittadino europeo non sapeva dell’esistenza dell’islam se non vagamente. Negli ultimi trent’anni l’islam si è impiantato in Europa con le buone o le cattive maniere aiutato in questo da certe nostre forze politiche per ragioni che non conosco e che mi farebbe piacere conoscere e poter capire le loro motivazioni.
Alcune voci nostrane hanno messo in guardia dal contrasto di culture che potrebbero scaturire dall’arrivo di milioni di persone con usi e costumi chiaramente in contrasto con le legislazioni europei, non ultimo il Cardinale Martini nel 1990, Noi e l’islam. Abbiamo addirittura protetto personaggi ricercati nei loro paesi per aver insidiati la stabilità dei loro Stati.
caro Direttore, Lei è certamente al corrente che la maggioranza dei musulmani in Italia sono di provenienza Medio Orientale, cioè di cultura araba, e ha trovato nella nostra democrazia, un garantismo e una libertà che non ha avuto nei paesi di provenienza. Ci si domanda: vogliono vivere in Occidente importando usi, costumi e culto come praticato nei paesi arabi? Evidentemente occorre fare una distinzione tra l’Islam ufficiale, i musulmani e l’integralismo.

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R015 - COMMENTI FLASH / SERATA MILANO 2

30/11 – 2006

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Alcuni commenti flash sulla serata del 30 nov 2006 a Milano2:

In base alla mio vissuto vorrei portare delle correzioni ad alcune dichiarazioni fatte da chi è intervenuto insieme a Lei:

Infibulazione e pratiche simili:

Dovere religioso? Durante la conferenza ONU al Cairo sulla popolazione (1994) dietro le pressioni delle ONG i poteri Egiziani si sono pronunciati come segue:

Il mufti (Tantawi) tutt’ora in carica ha detto di no. Lo sheikh dell’Azhar ha detto che era un dovere religioso. Chi ha ragione? Quale è il dettame dell’islam? Il Governo l’ha poi proibito ma la pratica ha continuato specialmente nei circoli rurali. (la maggior parte dei ns immigrati provengono dalle campagne).

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R016 - MUSULMANI MODERATI RINNEGHINO LA VIOLENZA

2006-09-15

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Articolo coraggioso che mette in risalto l’ignoranza di molti personaggi che fanno dichiarazioni che infiammano i popoli semplicemente sul sentito dire oppure senza approfondire i pensieri basandosi sui titoli dei giornali. Almenoche alcuni in malafede vogliano farsi scudo di qualsiasi pretesto per erigersi a detentore della verità.
Sarebbe interessante conoscere le reazioni dei media arabi sul rifiuto della motivazione religiosa della violenza. Mi auspico che le apprensioni di Magdi Allam non si realizzino.
Propongo di dare risalto sul Corriere a queste reazioni da parte degli intellettuali musulmani che fanno audience:
“E mi spaventa constatare che anche i cosiddetti musulmani moderati hanno rinunciato al senno della ragione e si siano allineati alla “guerra santa” di cui loro saranno le principali vittime”.grazie.

Giuseppe Samir Eid

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.