R009 - FERMIAMOCI UN ATTIMO E ASCOLTIAMO CHI SOFFRE

Anno 2013

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2013-La Memoria-Fermiamoci un attimo e ascoltiamo chi soffre.
In questo periodo sono sorte varie iniziative per commemorare eventi lontani, ma vicini nella memoria (armeno, foibe, shoah e tanti altri), eventi che gli italiani ricordano giustamente al fine di evitare che si ripetano con le generazioni future.
Grazie alla libertà di pensiero e alla nostra democrazia, i nostri figli sono cresciuti aperti a conoscere il significato degli usi e costumi, tramandati nei secoli, dai più anziani; hanno acquisito un’identità ricca che deriva dalla conoscenza della loro storia senza rimanerne ingabbiati.
Il messaggio che lancio è per attirare l’attenzione sulla condizione in cui versano i popoli che vivono nella riva sud del mediterraneo, nostri vicini di casa sottoposti nel XXI secolo a leggi discriminatorie non molto dissimili da quelle già praticate in Italia sotto il fascismo. Queste condizioni spingono alle emigrazioni parte della popolazione araba portando verso l’estinzione di alcuni componenti che hanno contribuito alla ricchezza e splendore della civiltà araba, la stessa che provoca oggi la loro emarginazione e fuga verso l’estero: musulmani moderati, ebrei e cristiani.

Giuseppe Samir Eid

R010 - COPTI D'EGITTO: MARTIRI CRISTIANI DEL XXI SECOLO

Corriere della Sera – Anno 2013

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NATALE / 1 – In Egitto la ricorrenza della natività è celebrata il 6 gennaio. In vicinanza delle feste cristiane le violenze si ripetono nel Paese contro i fedeli copti. L’11 dicembre 2016, un attentato ha straziato una cinqinatina di fedeli nella cattedrale copta del Cairo: nel febbraio 2015, 20 lavoratori copti in Libia sono stati trucidati per rifiutarsi di convertirsi alla fede islamica. Nell’agosto 2013 sono state saccheggiate oltre 50 chiese e istituzioni cristiane la maggior parte dedicate a servizio della popolazione, senza distinzione religiosa; alcuni assalti sono falliti per l’intervento dei vicini musulmani. Nel gennaio del 2011 una bomba contro la chiesa ad Alessandria d’Egitto. I copti in Egitto sono la più numerosa cittadinanza autoctona cristiana nel mondo arabo spesso considerati e percepiti come un’etnia straniera. Causa discriminazioni e motivi pratici, negli ultimi decenni, le conversioni di cristiani all’islam sono state di circa 10.000 all’anno. Il contrario è proibito per

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R011 - AHRAM WEEKLY DISCRIMINATION

Al-Ahram Weekly
Letter to the EDITOR

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Sober truths:

As a regular reader I appreciate the quality of our Weekly and freedom of expression allowed to readers. I take that opportunity to reply to Edward Said article published january end.
It is true that in Israel non-jews , muslims and christians, do not enjoy the same privileges and citizens’ rights as jews, the law considering them as second class citizens. Your diagnosis would have been transparent should it gave a full-round information about discrimination in Israel as well as in the newly formed Palestine and other neighbour countries.
Discrimination is one of the major reasons causing the emigration of arab christians out of that territory , their homeland, and generally speaking from the whole Mashreq. Arab christians have been settled in this region since ever, do not deserve to be treated as second class citizens whether it be under the jewish law or under the sharia, the islamic law prevailing in most arab countries including, perhaps, Palestine. One major difference exists though: freedom of expression as you state is allowed in Israel allowing Prof. Israel Shabak to dissent and to publicize his dissent to the aplication of the jewish law, halasha.
Would my opinion be permitted to be published in Egypt?

Youssef Samir Eid
Milan,Italy.

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.

R012 - SE A SCUOLA C’È L’ISLAM

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Data: 9 Novembre 1998
A : dr. Ernesto Galli Della Loggia
DA : G. Eid
Numero di paginez1
Qggetto: Se a scuola c’è l’Islam – Lunedi 31 Agosto 1998

L’avvicinarsi delle celebrazioni per il cinquantenario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo approvata dalle N.U. il 10 dicembre 1948 mi consente di csporle alcune riflessioni. La prima fra tutte è che la Dichiarazione islamica universale dei diritti dell’uomo emanato dal Consiglio Islamico d’Europa presso la sede dell’UNESCO 11 19 settembre 1981 è in netto contrasto con quella delle N.U .. Queste spiega alcuni comportamenti e proclami da i centri islamici stabiliti in Europa.

E’ noto che il diritto islamico (sharia) prevede usi, costumi diversi da quelli del mondo occidentale e potrebbe sembrare normale che i responsabili islamici vogliano importarin in Europa. Però, Le leggi del mondo arabo non sono uguali in tutti i paesi: ad eccezione dell’Arabia Saudita c del Sudan, i paesi arabi applicano la sharia soltanto per la parte riguardante la famiglia e le successioni, cioè lo statuto personale, e non tutti allo stesso modo.

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