R024 - DONNE AFGHANE, KABUL

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Sig.a Isabella Bossi Fedrigottì
Da : Giuseppe Samir Eid

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OGGETTO:…gLLng—M

La Sua denuncia sul Corriere di Domenica 13 è acuta e viene spontaneo chiedersi come mai i grandi medias mettono & silenzio tutto quello che riguarda certi aspetti del mondo Medio-Orientale. Solo per citare gli eventi di questi ultimi anni Libano, intifida, guerra del Golfo, .la stampa ha messo in rilievo notizie di parte; e poi figli strappati via alle loro madre con il pretesto che l’ifi utano di convertirsi alla religione del marito musulmano, discriminazioni quotidiani in nome della religione, ….Nessuna campagna ha denunciato queste situazioni se non messa a tacere immediatamente.
Perchè?

Kabul non è chi sa dove lontana 6000 kms da Milano, una piccola Kabul è già dentro la nostra città. Usi e costumi anti medioevali importati dal Medio oriente sono presentati da certi Centri euhuraliereligiosienmepxesetitùdallaleligìom L’ignoranza e forse l’eccesso di garantismo dei nostri opinion makers fanno si’ …che sono accettati sotto ìa copertura di libertà religiosa. Non so dire se le discriminazioni
in atto all ’interno., per il momento, dei Centri in questione a Milano possono essere etichettati d’illegali.

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R026 - MILANO E L'ISLAM

FAX 06/ 2000

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A : Mons. Gianfranco Ravasi
DA : G. Samir Eid
OGGETTO: Milano e l’Islam

Vedo la sua presenza programmata nel convegno Milano e l’islam presso le Stelline. A questo proposito prendo la libertà per segnalarLe offro alcuni spunti sulle tematiche dell’Islam tra noi.

Fede religiosa
E’ lodevole che i centri islamici a Milano possano far crescere la fede religiosa dei fedeli, invece è criticabile quando il centro si propone di voler applicare alla società nostrana, usi, costumi e dettami di provenienza straniera in nome dell’Islam. La domanda sorge poi: di quale Islam? Quello praticato al Cairo, a Beirut, a Tunisi, oppure alla Mecca, a Karachi o nel deserto del secolo settimo?

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R038 - INFIBULAZIONE …SI …NO

Riflessioni – 30/1/2004

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Emma Bonino sta facendo una rivoluzione silenziosa dal‘interno delle società arabe attraverso la donna, ma ha ragione soltanto a metà quando dichiara che alla Conferenza del Cairo si è tolto ogni alibi a coloro che giustificano la pratica a motivi religiosi. Nellea stessa Conferenza infatti, Gad El Hak l‘allora capo dell’Azhar, giustificava la pratica come un dovere religioso. Il fatto è che le voci siano tutt’ora discordanti: se ne deve tenere conto. Per tornare all’italia concordo che il nostro paese deve adottare comportamenti di forti principi senza lasciare spazio a compromessi e vie di uscita togliendo ogni credibilità ai valori a cui il paese ha aderito. Un azione parallella di convincimento va intrapresa verso i centri frequentati degli immigrati, compresi quelli religiosi: fare la differenza tra una richiesta per aderire ad un imperativo religioso, unanimamente riconosciuto come tale, e altre che riguardano usi e costumi prevalenti nel mondo islamico, e più precisamente quello arabo fonte principale dall’immigrazione musulmana. La convivenza va fondata su valori e certezze, e se nascondiamo i cardini della nostra cultura, verso quale integrazione potremo aspirare? E’ certamente necessaria una chiara volontà di accettare le regole da parte di chi arriva dall’estero, ma se la società ospitante non possiede un’idea chiara della sua identità non sarà capace di integrare, anzi, sarà spaventata dal nuovo nel quale vede una minaccia alla propria sicurezza.
A mio parere, solo se è garantito un “nucleo duro” iniziale, le comunità straniere possono amalgamarsi, integrarsi con gli elementi fondativi. C’è un’identità di fondo della quale non si può prescindere per progettare
nuove forme di società. Brava Emma Bonino alla quale auspico di trovare un supporto fattivo da parte sia dalla diplomazia Italiana che dalla Comunità Europea.

Giuseppe Samir Eid

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.

R039 - QUALE ISLAM?

Riflessioni – 2011

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1 – È indispensabile chiedere al mondo arabo di lavorare sull’educazione, sui media, sui libri di testo nelle scuole e perfino invitare a questa linea educativa e di pace, gli imam e predicatori che hanno in mano il formidabile strumento delle prediche nelle moschee , dove sarebbe opportuno proclamare anche i versetti del Corano che sottolineano la volontà di Dio verso la pluralità religiosa e l’impegno nel gareggiare nel bene nella Misericordia di Dio.
2 – penso che sia sterile la discussione se il corano sia libro di pace o di guerra o di tutti due! credo che sia indispensabile chiedere al mondo arabo di lavorare sull’educazione, sui media, sui libri di testo nelle scuole e perfino invitare a questa linea educativa e di pace, gli imam e predicatori che hanno in mano il formidabile strumento delle prediche nelle moschee , dove sarebbe opportuno proclamare anche i versetti del Corano che sottolineano la volontà di Dio verso la pluralità religiosa e l’impegno nel gareggiare nel bene nella Misericordia di Dio. Piuttosto Attuare una strategia per puntare a questo risultato.
3 – secondo uno dei 138 teologi musulmani principale estensore della risposta al Papa, il corano va letto nel suo intero, sarebbe errato teologicamente parlando di estrarre e citare un versetto a se stante e commentarlo senza tener conto dell’insieme del testo. Infatti la parte Meccana è diversa da quella successiva a Medina: Allora quale è il “pensiero di DIO coranico o meglio di ALLAH”? questo spiega la difficoltà di definire quale è il vero islam fuori dai stereotipi. In pratica oggi come oggi valgono le definizioni provenienti da i poteri forti dei petrodollari. Un islam politico contro cui un cristianesimo diviso (cattolici, ortodossi ecc.) si dimostra più debole come forza contraposta. A mio parere la riscossa deve partire dal cambiare i cuori degli uomini con i servizi e tutti mezzi disponibili.

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.