064 - AIUTIAMOLI A CASA LORO

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Accogliamo con responsabilità e prospettive di futuro, strappando le persone dalle mani dei trafficanti di esseri umani. Ma non facciamone un comodo alibi per nascondere il mondo dietro il nostro dito.
L’accoglienza presuppone essere in grado di accogliere integrare e far crescere nella nostra società persone disparate che arrivano per mille ragioni: siamo in grado di farlo con responsabilità? S’intende educare, con serie prospettive di futuro lavorativo, inclusione nel tessuto della società, rispetto delle usanze costumi e moralità locali, possibilità di crearsi una famiglia nel paese di accoglienza, del ricongiungimento famigliare per tener unita la famiglia del migrante.?? Chi l’ha detto e dimostrato che la società italiana sia in grado di farlo con responsabilità? Molti esempi nella storia hanno dimostrato una accoglienza senza discernimento corre il rischio che la comunità che accoglie sia costretta lei stessa a cercare rifugio. Le grande manifestazioni popolari organizzate da certe organizzazioni che si dichiarano di ispirazione cristiana non sono altro che un abbaglio verso i paesi di emigrazione incoraggiando i loro giovani a tentare una avventura senza ritorno sono iniziative popolare controproducenti.


Le economie dei paesi africani sono strettamente interconnesse con quelle dell’Occidente, il passo più urgente sarebbe di indirizzare le sue ricchezze, in termini di economia e di politica, alla crescita dei paesi poveri ma ricchi di risorse e di umanità ; è il primo approccio per un sviluppo economico sostenibile dei paesi fonte di emigrazione.
La Chiesa universale, non solo cattolica, ramificata nei paesi dell’Africa Centrale potrebbe piuttosto incoraggiare i fedeli a rimanere sul posto, usare la sua influenza su i poteri locali per meglio utilizzare le loro abbondanti risorse e i contributi del Unione Europea cercando di salvare l’unità delle famiglie risparmiando afflizioni e disordini morali provocate da emigrazioni indiscriminate. Aiutiamoli a casa loro facendo pressione sulla politica in senso lato, su i poteri cosi detti forti, i Think tank e organismi internazionali, sulle leve economiche internazionali e locali, tramite campagne mediatiche ben indirizzate.
Purtroppo i media puntano su notizie che fanno effetto su emozioni poco costruttive. Gli aspetti dei trafficanti di uomini, droghe, armi, e di ogni sorte di malcostume, rispetto delle frontiere, sono di competenza di polizia e di volontà politica che non vanno confuse con l’accoglienza. D’altronde Lei ha calcolato quanti migranti avrebbero diritto di asilo secondo le convenzioni internazionali? La politica delle porte aperte è un incentivo a oltre un miliardo di giovani africani oltre agli asiatici a perseguire il sogno di una Europa di cinquecento milioni di abitanti più anziani e ricchi; ma per quanto tempo?? Da cristiano sono grato al Corriere Della Sera di aver pubblicato una dichiarazione del Segretario generale della lega dei paesi islamici nel mondo -56 paesi- pubblicata l’8 luglio che dovrebbe far riflettere:«Noi abbiamo una proposta per l’Italia, sull’integrazione; bisogna capire il background di queste persone, abbiamo studi, informazioni. E possiamo lavorare insieme. L’Italia soffre più degli altri Paesi. Noi vogliamo supportare a 360 gradi il vostro governo, abbiamo un’organizzazione mondiale per farlo e soldi da offrirvi. Danaro che esce direttamente dai fondi della Lega musulmana mondiale». Mi chiedo perché non propone di accoglierli nei ricchi paesi arabi cosi bisognosi di mano d’opera?”””In quanto cristiano ne il vangelo ne la mia coscienza mi consigliano una accoglienza indiscriminata.

Cordiali saluti
Giuseppe Samir Eid

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.

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