002 - LA TRAGEDIA DEGLI ARABI CRISTIANI

Corriere della Sera – pag. 11 – 06.12-1985

(Leggi la versione sfogliabile)

Vorrei ricordare la situazione precaria che stanno vivendo in Medio Oriente gli arabi cristiani.

I Paesi di lingua araba sono a maggioranza musulmani, contano in tutto 120 milioni di abitanti, 12 milioni dei quali sono cristiani, in minoranza in tutti i Paesi, fatta eccezione per il Libano. Nel mondo arabo il Libano è l’unico Paese in cui un cristiano gode di tutti i diritti di un cittadino a parità di un musulmano.

Questa è la ragione per cui i cristiani in medio Oriente guardano al Libano come Paese rifugio nel caso di discriminazione accentuata e dove i libanesi, soprattutto i cristiani, sono determinati a salvaguardare la loro identità. A seguito della spartizione dell’Impero Ottomano dopo la prima guerra mondiale, le varie confessioni hanno convissuto pacificamente. Negli ultimi 30-40 anni questa convivenza è stata strumentalizzata da elementi internazionali al di fuori del controllo degli stessi libanesi

culminata negli eventi che tutti conoscono e con il pericolo latente che l’unico territorio rifugio dei cristiani arabi possa sparire. Essi ora sono rifugiati nel proprio Paese, “consapevoli” di essere cristiani. Negli ultimi 18 mesi, 125.000 cristiani sparsi fra le varie regioni a maggioranza musulmana (Chouf e Sud) sono stati costretti ad abbandonare tutto e a rifugiarsi in territorio più sicuro o a emigrare all’estero. Perché quasi nessuno parla di questa silenziosa tragedia?

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.

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