026 - PRESEPIO SI, PRESEPIO NO...

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In questo periodo prenatalizio in alcune scuole le anime si stanno scaldando sul tema: “Presepio si presepio no” con la scusa del rispetto verso i non cristiani, per “non offendere” i nuovi immigrati in Italia.
Premetto che i non cristiani sono sempre stati presenti nelle scuole ma il problema si è posto sol tanto con l’arrivo dei musulmani. Spesso chi pone il problema non sono i musulmani stessi ma proprio certi insegnanti, o per fare tendenza o perché s’illudono di favorire l’integrazione penalizzando tutto ciò che fa parte della tradizione cristiana. In nome del rispetto delle differenze e della tutela del le minoranze si ri nuncia a realizzare il presepio in classe durante il periodo natalizio, si scelgo no poesie o canti rigorosamente non religiosi per la recita di Natale, si chiede di togliere il crocifisso dai muri delle scuole, degli ospedali… Così, oltre che discriminare la larghissi ma maggioranza degli utenti della scuola, si impedisce di fatto ai musulmani e a coloro che appartengono ad altre fedi di conoscere elementi essenziali della storria e della civiltà italiana che sono di natura cultu rale prima ancora che confessionale.

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046 - EUROPA, MONDO ARABO E CULTURA

A latero dell’incontro …. In Vaticano – 2013

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La cultura è componente essenziale per migliorare la sinergia tra i fattori produttivi e i poteri decisionali, fa da ponte tra le risorse umane di una azienda specie se multinazionale operando su due continenti o a livello planetario. L’Africa del Nord e il Medio Oriente rappresentano un mercato di oltre trecento milioni di abitanti a poche ore del’Italia ma che riceve poca attenzione d’investimento al di fuori del campo dell’energia. E necessario sviluppare una strategia per favorire l’espansione della nostra media impresa verso questi mercati con un ritorno proficuo per gli attori in termini di sviluppo dell’area di scambio, della società africana in questo caso araba, e di ritorno sull’investimento.

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047 - MARE NOSTRUM E IMMIGRAZIONE

ALDAI – 29/10 – 2014

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Ci rende onore il fatto di aver salvato migliaia di vite umane in fuga dalla riva sud del Mediterraneo. Ci fa ricordare che tra il 19mo e il 20mo secolo milioni di europei erano emigrati verso l’africa dove si sono stabiliti contribuendo sostanzialmente allo sviluppo economico e culturale dei paesi africani ma senza essersi radicati nel tessuto sociale si sono trovati poi espulsi, costretti a ritornare nei loro paesi di origine.
Dopo la seconda guerra mondiale i paesi africani hanno avviato una forte campagna di sviluppo demografico con il risultato nel’arco di cinquant’anni di triplicare il numero dei loro abitanti ma di un cresciuto impoverimento in quanto lo sviluppo demografico non è accompagnato da una crescita economica adeguata. Nello stesso periodo l’Europa è cresciuta economicamente con una popolazione più anziana demograficamente stabile creando un divario che i giovani africani cercano di colmare; basta pensare che il PIL dell’Egitto non supera quella della sola provincia di Milano.

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049 - MEDITERRANEO UNITO / ROTARY

ROTARY – 2014

Una Sinossi

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Mediterraneo Unito per una unione economica con o senza una unione di cuori?
è necessario ottenere l’adesione dei popoli rivieraschi; creare un ponte che unisca popoli assai diversi tra di loro in termine di credo religioso, di leggi degli stati e delle loro costituzioni.
A differenza del cittadino europeo e in particolare dell’italiano, è da ricordare che il cittadino arabo sia cristiano che musulmano, ha una identità intimamente legata al suo credo religioso e alla sua comunità prima ancora che allo stato di appartenenza.

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