DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

232 Scuola islamica di via Quaranta: Appello di solidarietà Sotto il paravento della solidarietà e dei buoni sentimenti dei milanesi l’Onorevole Agnoletto rilancia l’iniziativa di riaprire la scuola e del diritto allo studio dei bambini egiziani e degli immigrati più in generale. Le pongo alcune domande: • migliaia di famiglie di immigrati, egiziane e non, hanno trovato posto nelle scuole ita- liane, come mai ci si ferma a cento famiglie “tutte egiziane”? tutte musulmane? e pro- prio quelle? • Chi ha mai impedito l’iscrizione di questi bambini alle scuole statale? • Il ministro Moratti ha preso una decisione che va all’incontro dell’ integrazione di que- sti bambini nel sistema di educazione del nostro paese: Con quale ragionamento Lei non soltanto protesta per il bene dei bam- bini, ma invita a manifestazioni che vanno proprio contro l’interesse dei bambini, la- sciandoli nel frattempo per strada? • Ha mai avuto modo di prendere visione del sistema educativo egiziano per decidere che quello approvato dal nostro ministero sia inopportuno e persino diseducativo se fosse applicato a questi bambini tutti spe- ciali? • Il desiderio di apprendere la lingua ma- terna è lodevole e va incoraggiato, per sua informazione, le istituzioni hanno istituito tali corsi al di fuori dei programmi scolastici, del tutto volontari cosi da consentire que- sti bambini di poter, un giorno, preparare una equivalenza ai programmi del paese di origine quando sarà necessario. Ma quanti saranno? I paesi della lega araba sono 22, ha mai pensato ad istituire 22 scuole spe- ciali? • Il Corriere ha riportato una dichiarazione dell'ambasciatore egiziano a Roma, Hel- my Bedeir, che ha confermato che l'Egitto non ha nulla a che fare con quella scuola "e che una commissione ministeriale pres- so il consolato egiziano a Milano esamina gli studenti a titolo personale". Proprio per il bene di questi bambini non spetterebbe alle autorità egiziane a trovare un accordo con quelle italiane? E visto che l’intento e di preservare la conoscenza della lingua araba non sarebbe il caso che sia la Lega araba ad occuparsene? Sempre per il bene di questi bambini. • Le nostre scuole Pubbliche italiane inse- gnano la Libertà religiosa, l’uguaglianza dei sessi, la disponibilità ad osservare le leggi dell’Italia, la negazione dei ghetto, e tutto quanto significa la volontà di convivenza. Conoscendo la dedizione dei nostri inse- gnanti, è proprio nelle aule scolastiche che i figli degli immigrati vivono l’integrazione e si costruiscono il loro futuro su base solide, sia che vorranno stabilirsi in Italia, tornare nel loro paese oppure viaggiare nel mondo globalizzato. Cordiali Saluti Subject: scuola di via Quaranta a Milano Caro dr….: sono d'accordo con lei che le ns istituzioni debbono attuare le leggi senza tentenna- menti; questi atteggiamenti di "dialogo", per noi di cultura araba, sono facilmente in- terpretati da insicurezza, esitazioni e simili. La questione di autorizzare l'insegnamento della lingua araba, o di qualsiasi altra cosa inerente la "cultura egiziana" è delicata e rappresenta uscire dalla porta grande per rientrare dalla porta di servizio per riap- propriarsi la palla in gioco. Per un italiano potrebbe sembrare normale e logica la ri- chiesta però fare attenzione in quanto tra- mite l'insegnamento della lingua araba, o di qualsiasi altra materia da parte di un inse- gnante scelto da loro, si fa rientrare in gio- co il corano con tutte le conseguenze che si voleva evitare. Mi permetto di suggerirle questo commento per prevenire guai futuri; e qui non c'entra destra o sinistra. Sono in partenza per il Canada per visitare un pezzo della mia famiglia di origine egi-

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