R010 - COPTI D'EGITTO: MARTIRI CRISTIANI DEL XXI SECOLO

Corriere della Sera – Anno 2013

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NATALE / 1 – In Egitto la ricorrenza della natività è celebrata il 6 gennaio. In vicinanza delle feste cristiane le violenze si ripetono nel Paese contro i fedeli copti. L’11 dicembre 2016, un attentato ha straziato una cinqinatina di fedeli nella cattedrale copta del Cairo: nel febbraio 2015, 20 lavoratori copti in Libia sono stati trucidati per rifiutarsi di convertirsi alla fede islamica. Nell’agosto 2013 sono state saccheggiate oltre 50 chiese e istituzioni cristiane la maggior parte dedicate a servizio della popolazione, senza distinzione religiosa; alcuni assalti sono falliti per l’intervento dei vicini musulmani. Nel gennaio del 2011 una bomba contro la chiesa ad Alessandria d’Egitto. I copti in Egitto sono la più numerosa cittadinanza autoctona cristiana nel mondo arabo spesso considerati e percepiti come un’etnia straniera. Causa discriminazioni e motivi pratici, negli ultimi decenni, le conversioni di cristiani all’islam sono state di circa 10.000 all’anno. Il contrario è proibito per

legge. Una speranza arriva dall’attuale Presidente della Repubblica, ha attuato una poltica di dialogo fraterno verso i copti, una strada in salita dopo anni di repressione e disprezzo da chi l’ha preceduto. Cadr, un Centro della Diocesi di Milano in contatto con i cristiani del Medio Oriente sorto sotto l’impulso del cardinale Martini, da più di 25 anni impegnati sul fronte del dialogo interreligioso, ha lanciato un appello pre creare una cultura di uguaglianza di diritti e doveri nella formazione dei cittadini egiziani. Un invito a lavorare sull’educazione, sui media, sulla tv, sui libri di testo nelle scuole, invitare a questa linea educativa di giustizia e di pace, gli imam predicatori nelle moschee, dove sarebbe opportuno proclamare anche versetti del Corano che sottolineano la volontà di Dio verso la pluralità religiosa e l’impegno nel gareggiare nel bene nella Misericordia di Dio. Gli aiuti della comunità eurpea dovrebbero contribuire allo sviluppo economico parallelamente alla effettiva promozione dei valori di libertà civile e religiosa per tutti senza discriminazione. Si confida che il nuovo corso in Egitto riesca a promuovere la pacifica convivenza fra la popolazione e l’applicazione dei Diritti dell’Uomo per una migliore convivenza tra le due rive del Mediterraneo.

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