DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

73 I mussulmani possono convivere in Europa? E necessario chiedere agli imam, special- mente quelli non nativi in Italia, coloro che guidano la preghiera nelle moschee, di manifestare con chiarezza la disponibilità all’integrazione e la lealtà alla società in cui si vive, altrimenti si permane in una peri- colosa ambiguità. Spetta alle nostre istituzioni di preparare un progetto di integrazione che rispetta i diritti fondamentali di pratica religiosa per l’individuo nel rispetto dell’ordinamento costituzionale del nostro paese. Su questo punto dobbiamo sviluppare un dialogo serio e costruttivo per prendere coscienza dei problemi che l’immigrazio- ne musulmana pone per quanto riguarda l’integrazione degli islamici nel tessuto delle società europee, cosi radicalmente diverse dall’islam per mentalità, per co- stumi e p r valori, quindi la possibilità di una convivenza civile serena tra italiani e musulmani. Tanto più che, dietro l’immigrazione isla- mica, ci sono spesso stati islamici che intendono servirsene per interessi politi- co-religiosi. Cristiani arabi Come si posiziona il dialogo propinato dal papa? Secondo il parere di un responsa- bile Caritas, gesuita arabo in prima linea sul dialogo interreligioso nei paesi islami- ci, è che si deve partire dall’azione socia- le e dalla testimonianza , la promozione dei valori umani è la sola base per crea- re una società multietnica e plurireligiosa a Irradiare l’amore di Cristo attraverso la testimonianza della vita, della solidarietà e dell’accoglienza. In questo itinerario, “la donna assume un ruolo di primo piano in- sieme alla formazione umana per riflettere insieme, musulmani e cristiani, su una car- ta tica comune per cambiare i pregiudizi reciproci” . La sfida del futuro per la chiesa e l’islam sarà soprattutto culturale. Dialogo interreligioso “Dobbiamo adoperarci affinché i musulma- ni riescano a chiarire e a cogliere il signifi- cato e il valore della distinzione tra religione e società, fede e civiltà, islam politico e fede musulmana, mostrando che si possano vi- vere le esigenze di una religiosità personale e comunitaria in una società democratica e laica dove il pluralismo religioso viene rispettato e dove si stabilisce un clima di mutuo rispetto, di accoglienza e di dialogo”. (Card. Martini- Noi e l’Islam”). “Il male va respinto con un bene più gran- de. respingi il male con un bene più grande, e chi ti era nemico diventerà intimo amico. (41, v.34). I cristiani sono i più cordiali amici dei cre- denti, i più vicini ai musulmani”. Anche questo è Islam Non c’è dubbio che l’islam è una via per spiritualizzare l’uomo come ognuno di noi può constatare dalla frequentazione del musulmano. Per noi cristiani, l’islam ha una sua grandezza che merita di essere conosciuta per se stessa, senza il confronto con il cristianesimo con il quale, dobbiamo ammetterlo, esistono anche dei nodi critici, non superati e che sono stati evidenziati. Al di là delle incomprensioni e dei pregiudizi, ogni credente è chiamato a coltivare i valo- ri essenziali dell’altro e ad avventurarsi sul sentiero dell’arricchimento reciproco, con il rispetto reciproco.

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