DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

289 rebbero concordati con un interlocutore ufficiale. Cosi facendo si escludono musul- mani non aderenti alla linea dell'UCOI, sono i più numerosi ma meno organizzati; questi elementi non politicizzati diventerebbero quasi obbligati ad essere canalizzati attra- verso coloro che si sono eretti a rappre- sentanza dei musulmani. Un altro elemen- to da considerare sono i molti musulmani, specialmente le donne, che preferiscono non avere regimi discriminatorie, anzi sono fuggito dai loro paesi proprio per questa ra- gione. 4. Rappresentare i musulmani o l’islam? ri- mango perplesso sulla la ricerca frenetica di un interlocutore per i musulmani. Dico bene musulmani e non islam. La Cei e i vescovi locali hanno i loro canali propri con le auto- rità religiose islamiche, ma lo Stato italiano e le autorità civiche dovrebbero rapportarsi con i cittadini, residenti, clandestini e cos’al- tro, tramite le proprie istituzioni per l‘appli- cazione puntuale delle leggi nostrane. Non mi risultano l’esistenza di interlocutori uffi- ciali in rappresentanza dei cittadini in base alla loro fede religiosa atei, buddisti, ecc.? Si scivolerebbe cosi ad identificare i cittadini per la loro religione, col pericolo di cadere nel razzismo. 5. l'UCOI verrebbe favorito a diventare un partito politico per le elezioni amministra- tive sul'esempio dei fratelli musulmani in Egitto o Hamas in Palestina. 6. I gestori dello spazio di preghiere diven- terebbero facilmente una leva politica in mano ad uno stato estero finanziatore; un pericolo che presto o tardi potrebbe avve- rarsi. A causa della mancanza di predica- tori e di imam qualificati disponibili molto spesso la predica viene trasmessa, non in italiano, da un paese straniero attraverso la TV con considerazioni lontane dalla re- altà italiana.Come Lei saprà, i musulmani fanno sovente riferimento alla Mecca come autorità morale, teologica o altra istituzione rinomata quale l’Azhar del Cairo che è sog- getta all’autorità del governo locale. E facile prevedere la richiesta di una moschea per far pendant alla cattedrale con tutti gli in- convenienti sopracitati 7. L'ubicazione dello spazio unico non favo- risce la religiosità delle famiglie: in una città grande come Milano lo spostamento dal luogo di abitazione richiede un tempo che non facilita la libera frequenza alla preghie- ra, cosa che sarebbe possibile se il quartie- re avesse il proprio luogo di aggregazione. Poi, sarebbe da favorire lo svolgimento dei raduni religiosi non proprio di venerdi che è giorno lavorativo normale provocando con i soliti intralci alla circolazione, ma piuttosto nei giorni festivi; lei sarà a conoscenza che nei paesi arabi i cristiani si sono adeguati e si radunano per le messe il venerdi invece che di domenica. Mi sono dilungato e dovrà scusarmi, ma l’argomento ha un impatto di lungo termi- ne sulla nostra società. Lo stesso impatto che ha avuto l’immobilismo decisionale per quanto riguarda l’invasione dei marciapiedi di viale Jenner. In quanto alla proposta di concessione di un terreno da parte del comune a titolo gratui- to suggerirei, per le ragioni sopracitate, che l’Ente donatore abbia il diritto di rappresen- tanza nell'organo direttivo a cui spetterà l'amministrazione dell'istituzione religiosa e dei suoi edifici. Ho saputo che esiste un pro- getto per una grande moschea che avreb- be le funzioni sopracitate nella zona cascina Gobba con finanziatori non meglio definiti e questa fa sembrare che l’aspetto finanziario non sia un problema per la creazione degli spazi di preghiere. In definitiva, propongo di facilitare la crea- zione di sale di preghiere nei quartieri che più ne hanno il bisogno con il coinvolgimen- to delle singole circoscrizioni nel rispetto delle leggi nazionali e locali. Ringrazio per l’attenzione confidando che posso esserle stato utile per lo svolgimento delle sue funzioni cosi delicate e per le deci- sioni nelle appropriate sedi.

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