DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

25 non musulmani l’esercizio di alcuni mestieri, l’apertura di certe attività commerciali, l’in- segnamento della lingua araba e l’accesso a molti livelli della funzione pubblica. Infine an- che chi non professa l’islam deve comunque sottoporsi alla legge coranica per tutto ciò che riguarda le relazioni interpersonali con un musulmano. Tollerati ma non uguali Nel sistema giuridico-religioso musulmano, gli ebrei e i cristiani hanno diritto a vivere in libertà e, tranne in alcuni casi, a praticare il proprio culto religioso; però non possono ri- coprire incarichi socialmente o politicamente rilevanti. Il musulmano rinnega questa realtà giuridica, oppure la considera normale. La vita di ogni giorno con ferma questa situazio- ne. Bisogna ammettere che quando nel VII secolo si è formato il sistema politico-religio- so musulmano, l’Occidente cristiano era isti- tuzionalmente arretrato. Questa situazione durerà fino a tutto il Medioevo. I non cristiani, che per la maggior parte erano ebrei, pote- vano godere solo del riconoscimento che le autorità volevano concedere loro; in Oriente invece i non musulmani, anche se discrimi- nati e alcune volte perseguitati, godevano di una forma di riconoscimento ufficiale. Nell’arco dei secoli, il sistema occidentale è progredito, fino a diventare oggi quello dello stato sociale; il sistema islamico, invece, è rimasto rigido, e non è evoluto. Matrimoni misti Nei paesi arabi sono in numero crescente i casi di donne cristiane sposate a musulmani che si trovano a vivere in un contesto domi- nato dalla religione islamica. Ma anche in Ita- lia, con l’immigrazione di musulmani scapoli, senza famiglia a seguito, presto i matrimoni misti potranno essere fonte di problemi ina- spettati per il coniuge occidentale, anche nel caso in cui non pratichi la fede cristiana. Per

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