DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

258 LA CONSULTA ISLAMICA PRIMO PASSO VERSO LA SHARIA IN ITALIA? FAX - 2006 La consulta, primo passo verso la sharia in Italia? una mia amica musulmana si è trasferita da un paese arabo verso lo stato dell'Ontario in Canada per fuggire dalle discriminazio- ni insiti nella sharia contro le donne. Pur- troppo nell'Ontario esiste una proposta di legge che consente di applicare la sharia ai problemi delle famiglie; cosi la mia amica in Canada è passata dalla padella alla bra- ce grazie alla locale consulta. Il Presiden- te dell'UCOII il medico dott. Nour avendo dichiarato alla TV al ministro Turco che le leggi italiane si avvicinano (dovrebbero) piano piano alla sharia,non sarà che ci sia l'intenzione di strumentalizzare la consulta italiana come tentativo di un primo passo verso l'introduzione della sharia in Italia? Rappresentanza L’instabilità del medio oriente accompa- gnata dall’odio diffuso contro l’Occidente sono risultati i principali alimenti del terrori- smo islamico, fonte di pericolo non soltanto per gli USA ma per tutto l’Occidente e per gli stessi governi dell’area mediterranea. Questa cultura prevalente nella maggior parte dei cosiddetti centri culturali islamici in Italia, influisce non poco sugli immigrati che tendono a cimentarsi intorno a centri IRAK, DEMOCRAZIA, ISLAM, VUOTO DI POTERE Un paese dove vige la democrazia è quello da Lei definito, caro Mieli, dove vigono liber- tà di pensiero, di scelta religiosa, di ugua- glianza di diritti tra i cittadini senza alcuna discriminazione di sesso o di credo religioso. La democrazia non è un abito "pret à porter" ma va conquistata a caro prezzo, un prez- zo che i popoli occidentali e quello irakeno stanno pagando caro. Mi chiedo se la strada imboccata attualmente sia quella giusta per la conquista della meta cosi ambita; infatti, le vicende quotidiane della guerra in atto ripor- tano sempre più che il controllo della popo- lazione, almeno di quelli che fanno notizia e più vociferanti, rimane da parte degli ulemas e degli imam delle moschee. E’ evidente che lasciare il periodo di transizione agli irakeni sarebbe dare mano libera al potere religioso, che ha prontamente riempito il vuoto lascia- to da Saddam e sembra essere diventato l’interlocutore privilegiato dei governi occi- dentali in questo momento delicato. Non sa- ranno loro a rappresentare il popolo, o det- tare le loro condizioni per decretare la legge islamica?. Una legge prevalente in tutti i pae- si arabi ma che non contiene gli ingredienti di quello che noi chiamiamo democrazia:libertà e uguaglianza.

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