DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

257 ISLAMMODERATO? Appunti 1998 Il direttore di una pubblicazione saudita ha scritto recentemente: non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono mu- sulmani; massacri contro bambini e civili perpetrati in nome di Dio (Allah) Clemente Misericordioso. Già nel 2002 i più noti leader religiosi musulmani giustificavano le azioni di martirio dei mujàhidìn trovandone il fon- damento nel Corano e nella tradizione del profeta. Le vicende quotidiane della guerra in atto riportano sempre più che il control- lo della popolazione, rimane da parte degli ulemas e degli immam delle moschee, tanto che sono diventati gli interlocutori privilegia- ti dei governi occidentali. Diventa evidente che la lotta contro l’integralismo religioso può essere vinta soltanto con l’apporto che potrebbero dare i leader religiosi musulma- ni nei paesi arabi, e tutti i mezzi dovrebbero essere adottati dai paesi interessati per ot- tenerne l’adesione. Le varie iniziative pubbli- che di dialogo intraprese dalle organizzazioni cristiane in occidente possono dare il loro frutto soltanto se fossero replicate nei paesi islamici. E’ indispensabile che la strada del dialogo sia percorsa anche nei pa- esi islamici, arabi e non arabi. Personalmente non credo alla definizione di “islam moderato”. Esiste un solo islam, ap- plicato in misure così diversi a secondo dei governanti del momento e del potere in atto in un dato luogo; in nessun caso risulta con- tenere gli ingredienti di quello che noi chia- miamo democrazia: libertà e uguaglianza. In questo momento, non esistendo nei paesi arabi la separazione tra stato e religione, è soltanto il modo con il quale sono insegna- te ed attuate le leggi islamiche, che diffe- renzia l’islam e che ci fa dare l’etichetta di islam moderato. Un islam che dovrebbe non discriminare i cittadini in base al loro credo religioso o al sesso, consentire la libertà di culto e di sceltà religiosa, non vietare l’eser- cizio di alcune professioni a donne e ai non musulmani; dove vigono libertà di pensiero, di scelta religiosa, di uguaglianza di diritti tra i cittadini senza alcuna discriminazione di ses- so o di credo religioso.

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