DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

256 PREDICHE VELENOSE FAX 06/ 1998 Data: 10 Agosto 1998 A : dr. Angelo PANEBIANCO DA : G. Eid OGGETTO: Il terrorismo e la pista islamica Visto l’autorevolezza dei suoi interventi mi consentirà un mio modesto commento sulla pagina 2 del suo articolo odierno sul Corriere Della Sera nella speranza che contribuisca ad una migliore comprensione del fenomeno In- tegralismo Islamico. Il fenomeno delle migrazioni ha trasformato Milano in una città multiculturale, dove vivono fianco a fianco persone di lingua, religione e cultura diverse. L'islam, in particolare, e' una realtà' sempre più' presente, anche se per molti aspetti ancora poco conosciuta. Vorrei comunicarle una mia esperienza in proposito. Nel mese di Giugno, spinti dallo spirito di dia- logo tra le religioni, è stato invitato a Milano un predicatore musulmano siriano famoso nel suo paese per i suoi interventi televisi, a comunicarci il suo pensiero sul dialogo con il cristianesimo. Ci era stato presentato come moderato e l’incontro si è svolto in ambito cri- stiano nel centro di Milano. Il suo discorso in arabo era stato tradotto in anticipo. Il pubblico era in maggioranza musulmano e residente in Italia. Dopo i soliti preamboli sulle libertà concesse dall’islam è scivolato su argomenti politici che niente hanno a che fare con la convivenza e la religione. Più specificatamente: l’unità dei popoli arabi sotto la giurisdizione della sharia, negando ovviamente che la legge islamica possa portare discriminazione ai cittadini non musulmani. E’ andato oltre affermando che l’unità islamica, rimedio a tutti i disagi, era in pericolo a causa degli U.S.A che fomentava- no dissidi tra gli arabi ed erano naturalmente la causa di tutti i loro mali e del basso livello economico raggiunto. Naturalmente l’Occi- dente (intendendo l’Europa) era compreso nei suoi attacchi anche se in tono minore. Le voglio far partecipe di una breve considerazione: Questi tipi di interventi si ripetono ogni venerdì non soltanto nel mondo arabo ma sullo stesso tono vengano intrattenuti i frequentatori dei centri islamici ‘di preghiere’ in Milano, sono registrati su cassette distribuite in tutta Italia. Il fenomeno è di vasta portata. A mio parere, a forza di sentirselo ripetere, la violenza seminata, non può che lasciare traccia nei cuori del pubblico preparando un terreno propizio al revanscismo in casa del paese ospitante. Il terrorismo armato è attua- to da una sparuta minoranza ma può trovare consenso in una società dove il verbo ha se- minato violenza goccia dopo goccia in modo perfido. (Ho vissuto la stesso fenomeno nel Libano negli anni cinquanta da parte dei pale- stinesi rifugiati e ospitati nel Libano). Non voglio annoiarla più di tanto in questa vigilia di ferragosto, però le invio per posta presso il Corriere, una presentazione di due li- bri: sulla convivenza tra cristiani e musulmani e sull’ Islam. Mentre sono disponibile a discutere del pro- blema, Le invio i migliori saluti.

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