DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

171 CAMBIAMENTI CULTURALI E NUOVE APERTURE ROTARY N° 10 - pagg. 42-44 - 1/12 - 2014 Il punto di vista Mi chiamo Giuseppe Samir Eid, socio del RC Milano Sud-Est. Come rotariano, intendo fare giungere la nostra voce affinché gli organismi politici unitamente al Parlamento Europeo si facciano sempre promotori efficaci di giusti- zia, libertà e pacifica convivenza fra le popo- lazioni dell’area mediterranea. La stragrande maggioranza degli arabi vive in estrema po- vertà, in quanto lo sviluppo demografico non è accompagnato da una crescita economica adeguata. Occorre un cambiamento radicale nella formazione dei cittadini, un problema di cultura, allo scopo di far comprendere a tutti di essere uguali e che la violenza è intollerabile. Religione e identità Religione e stato civile dei popoli mediterranei sono indissolubilmente legati all’identità della persona; il cittadino arabo sente la sua identità religiosa in modo prioritario rispetto alla sua fedeltà politica. Nonostante la presa di distan- za delle principali autorità religiose, i fomenta- tori di disordine e oggi i tagliatori di teste nel medio oriente fanno leva su alcuni versetti del corano per giustificare le loro azioni con l’im- pronta religiosa. È indispensabile chiedere al mondo arabo di lavorare sull’educazione, sui media, sui libri di testo nelle scuole e perfino invitare a questa linea educativa e di pace, gli imam e predicatori che hanno in mano il for- midabile strumento delle prediche nelle mo- schee, dove sarebbe opportuno proclamare anche i versetti del Corano che sottolineano la volontà di Dio verso la pluralità religiosa e l’impegno nel gareggiare nel bene nella Mi- sericordia di Dio. Guarda caso le violenze maggiori succedono di Venerdì all’uscita dalle moschee. La migliore risposta all’estremismo è creare un fronte internazionale unito che si appoggi su standard universali di libertà di credo e religione parte integrante dell’identità dell’individuo. Promozione culturale e tecnologica Certo é che l’Europa e l’Italia in particolare ha interesse per un Medio Oriente e Nord Africa stabili, ma un siffatto obiettivo é pos- sibile tramite la promozione dello sviluppo tecnologico, garantendo il flusso del petrolio, mettendo freno all’emigrazione, creando un clima di fiducia tra le popolazioni e realizzan- do la sicurezza delle frontiere concordate e riconosciute. A livello politico è importante che l’Occidente, negli scambi tecnologici o di mercato, sappia unire o subordinare anche scambi culturali con criteri di reciprocità so- prattutto per la gente semplice, il popolo, alla effettiva promozione nel Paese dei valori di libertà civile e religiosa per tutti senza discri- minazione alcuna e che, al riguardo, vi sia un’intensa opera di monitoraggio. La stabi- lità sociale attraverso la cultura porterà pace e di conseguenza uno sviluppo economico dell’area mediterranea a beneficio degli at- tori interessati. La cultura è componente es- senziale per migliorare la sinergia tra i fattori produttivi e i poteri decisionali, fa da ponte tra le risorse umane di un’azienda, specie se multinazionale, operando su due continenti o a livello planetario. L’Africa del Nord e il Medio Oriente rappre- sentano un mercato di oltre trecento milioni di abitanti a poche ore dall’Italia ma che rice- ve poca attenzione d’investimento al di fuori del campo dell’energia. È necessario svilup- pare una strategia per favorire l’espansio- ne della nostra media impresa verso questi mercati con un ritorno proficuo per gli attori in termini di sviluppo dell’area di scambio,

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