DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

126 MEDIO ORIENTE IN FERMENTO: UNA PROSPETTIVA Note che accompagnano la conferenza in Interclub del R.C Milano Sud-Est e R.C. Mi- lano Cà Granda del Distretto 2040. Informazioni tratte dal libro dello stesso autore, Cristiani e musulmani verso il 2000 una convivenza possibile, Figlie di San Pa- olo, Milano, 1995 recensito da Monsignore Gianfranco Ravasi. Introduzione: L’instabilità del Medio Oriente accompa- gnata dall’odio diffuso contro l’Occidente sono risultati i principali alimenti del terro- rismo islamico, fonte di pericolo non sol- tanto per gli USA ma per tutto l’Occidente e per gli stessi governi dell’area mediterra- nea. Una popolazione araba frustrata nelle sue aspirazioni in termini di educazione, assistenza sociale, sanitaria, prosperità, sarebbe facile preda del disordine politico, continuando a rappresentare una minaccia per la stabilità della regione e del mondo. Inoltre, la presenza maggioritaria di terro- risti di nazionalità saudita ha scosso la fidu- cia degli USA verso l’alleato di ferro, prin- cipale fornitore di greggio ma pur sempre finanziatore dei movimenti islamici avversi al modo di vivere occidentale. Benedetto XVI e i pregiudizi Nel settembre 2006 il papa fece un discor- so in ambito universitario, all’università di Regensburg, con il quale tendeva una mano alle istituzioni islamiche su tematiche importanti per la pace. Benedetto XVI ha dedicato poche righe all’irrazionalità del- la violenza nell’Islam e nelle religioni, ma ha dedicato lunghe pagine all’irrazionalità della cultura occidentale che vuole fare a meno della dimensione religiosa e del cri- stianesimo. Ha affrontato temi di scottanti attualità quali la libertà di espressione, di credo, di culto e di pratica religiosa, della bioetica, dei valori umani della vita e della famiglia. Ha interrogato il mondo islamico sugli eccidi in nome di Dio chiedendo una riflessione per stabilire una serenità nei rapporti tra i credenti nell’unico Dio; ha colto l’occasione per esprimere un ram- marico per la poco sentita presenza di Dio nel mondo occidentale. Il discorso ha avuto una risonanza mondiale, ma è stato frain- teso nel mondo islamico, con violente rea- zioni fino a causare ingenti danni materiali alle istituzioni cristiane e persino l’assassi- nio di una suora. Nello stesso periodo mi trovavo in Egitto e leggevo la replica del presidente dell’unio- ne dei giornalisti, un intellettuale di fama, al discorso del papa; faceva notare che gli autori delle violente reazioni reclamando al papa le scuse o la ritrattazione delle sue affermazioni, non avevano letto il testo ori- ginale del discorso, ma si erano basati sul quanto riportato da altre fonti! Sappiamo oggi che i malintesi sono stati appianati, ma senza i pregiudizi pre-esistenti avrem- mo risparmiati danni e vite umani. Il M.O. e l’islam: il fattore religioso Il fattore religioso non può essere trascu- rato nell'affrontare i problemi del Medio Oriente. L'islam è la religione sorta con Muhammad nel secolo VII d.C. Il M.O. arabo con oltre duecento milioni di abitan- ti musulmani in stragrande maggioranza, è il cuore del mondo islamico, 1 miliardo 200milioni di musulmani, dove risiedo- no i tre luoghi santi principali venerati dai musulmani nell’ordine: Mecca, Medina e Gerusalemme. I contesti sociali sono per lo più patriarcali, conservatori e religiosi;

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQwMTE=