013 - PATRIMONIO CULTURALE CRISTIANO ARABO

Ed. La Scuola – 12-1996

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Può essere utile ricordare che i musulmani, provenienti dall’Arabia, si stabiliscono in Medio Oriente verso il 640 d.C. i cristiani invece occupavano queste terre fin dai primi tempi della diffusione del Cristianesimo.

1. Arabi: musulmani o cristiani?
Possiamo parlare quindi di arabi o di musulmani ? Chiariamo,in primo luogo, che cosa si intende con il termine arabo. In Occidente si utilizzano spesso indifferentemente le parole arabo e musulmano, quasi fossero sinonimi e ci fosse una coincidenza di significato tra le due espressioni. Le cose stanno però diversamente. Il termine arabo indica un’area geografica e culturale, non un’identità etnica, nè un’appartenenza a una confessione religiosa.

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014 - I FRATELLI CHE NON SI CONOSCONO, MA POTREBBERO AMARSI

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Il 7 aprile prossimo i musulmani ricorderanno il sacrificio di Abramo che era pronto a sottomettersi al volere di Dio, sacrificando il suo unico figlio Ismaele se non si fosse fermato all’ultimo momento.

È la festa Aid el adha (festa del sacrificio) ed è la più importante solennità dell’Islam che segue, a distanza di due mesi, il periodo di digiuno del “ramadan” e dà inizio al periodo del pellegrinaggio alla Mecca, uno dei cinque pilastri dell’Islam. Quest’anno la festa islamica cade nella nostra settimana santa; inoltre altre ricorrenze islamiche sono concomitanti con la nostra Quaresima, tempo del digiuno e del sacrificio spirituale e materiale che si conclude con la grande festa della Risurrezione del 12 aprile.
Queste due ricorrenze religiose, anche se con modalità differenti, intendono preparare i fedeli allo scopo ultimo della vita: la risurrezione nel mondo promesso da Dio. Vogliamo citare il Cardinale Arinzo che nel suo messaggio ai musulmani dice: “Noi, cristiani e musulmani, siamo dei cercatori di Dio, impegnati in una ricerca che è segno di speranza per ogni uomo. Noi possiamo collaborare per donare più speranza all’umanità. Perciò, dobbiamo accettarci come diversi, rispettarci reciprocamente ed amarci, sotto lo sguardo di Dio che elargisce a tutti la sua misericordia. Vogliamo presentarci al mondo come credenti in Dio e fedeli all’uomo, alla sua dignità ed ai suoi diritti.”

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015 - IL RUOLO DEI LASALLIANI

L’Oasi Agende – pag. 89 – 12-1998

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Lasalliani di cultura araba, un sogno?
Le invio il mio contributo al ruolo degli Ex Lasalliani nel contesto dell’apertura della relazione con la Libia.

Il ripristino delle relazioni ufficiali tra L’Italia e la Libia potrebbe aprire orizzonti nuovi al movimento Lasalliano in termine di dialogo e reciproca conoscenza delle culture delle due sponde del mare Mediterraneo.
Sino ad un tempo non troppo lontano la missione educativa dei Fratelli era indirizzata principalmente verso la comunità straniera e più specificatamente gli italiani, in un paese di cultura araba, la Libia. Le condizioni di vita imponevano l’approfondimento ella cultura della Madre Patria mentre alla cultura e tradizioni del paese ospitante non era dato il peso che meritavano.
Il fenomeno delle migrazioni sta trasformando l’Italia e l’Europa in senso lato in una società multiculturale, dove convivono persone di lingue, religioni e culture diverse. L’islam, in particolare, è una realtà sempre più presente, anche se per molti aspetti ancora poco conosciuta.

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016 - SOGNI ROTARIANI PER IL XXI SECOLO

RC.Milano S.Ambrogio – 12-1996

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Su sollecitazione di James Lacy, il nostro Presidente Internazionale, e dietro incoraggiamento dei Presidenti del Distretto 2050 e del club S.Ambrogio presento il mio contributo il quale potrebbe essere una delle missioni dei Rotariani agli approdi del XXI secolo: un ponte tra culture e popoli diversi.

Popoli sempre più ricchi e sempre più poveri nel mondo.
Constatiamo che negli ultimi cinquant’anni la popolazione mondiale è più che raddoppiata mentre la produzione della ricchezza mondiale è cresciuta in misura largamente superiore; ma non per questo il divario tra ricchi e poveri è diminuito. Infatti:
79% della ricchezza complessiva prodotta nel mondo si trova nell’Occidente,
20% della popolazione mondiale consuma 80% della ricchezza totale e si trova in Occidente,
20% della popolazione mondiale meno abbiente dispone dello 0,5% della produzione mondiale.

Un miliardo e cinquecento mila persone, 30% della popolazione mondiale, sono senz’acqua potabile mentre diecimila bambini muoiono di fame ogni giorno. Mezzo milione di donne muoiono in seguito alla gravidanza ogni anno. I venticinque paesi più poveri del globo sono in Africa dove si svolgono gravi genocidi e guerre tra etnie diversi.

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