R041 - DONNE MINACCIATE

CORSERA – 29/1/2007

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Velo: “Mettilo o t’ammazzo!”
Vorrei commentare un fatto di cronaca che si ripete con drammi umani per le famiglie coinvolte. “metti il velo o t’ammazzo”.
Quante volte queste minacce capitano dentro le mura di casa, quelle sollevati da i giornali sono soltanto la punta dell’iceberg e coinvolgono immigrati per lo più arabi musulmani. Per di più alcuni centri di aggregazione degli immigrati incitano in nome della religione per introdurre in Italia usi e costumi medievali ancora sussistenti negli angoli più remoti del paese di origine.

In certi ambienti del mondo arabo la donna vive in uno stato d’inferiorità senza possibilità di ribellarsi causa la pressione sociale e religiosa. Qui in Italia a contatto con una realtà cosi diversa la famiglia rimane disorientata e l’uomo tende ad affermare con la forza il suo predominio sulla donna e sulla figlia lasciando ai maschi la loro libertà. Nei rari casi pubblicizzati, la donna, vittima dei soprusi, è doppiamente penalizzata: dalle molestie ricevute e ancora di più dall’allontanamento dalla sua famiglia in quanto è messa in un posto al sicuro. Questo le crea un trauma, agisce da deterrente da non ricorre alla nostra giustizia; l’uomo il violento avrebbe dovuto essere allontanato e subire i rigori della legge italiana. La vittima è doppiamente penalizzata fisicamente e psicologicamente.

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R042 - PICCHIARE LE DONNE

CORSERA – 29/1/2007

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Giusto picchiare le donne?

Fa bene Magdi a denunciare i soprusi fatti nei centri culturali legati all’Ucoi.
Lanciano messaggi per introdurre in Italia usi e costumi medievali ancora sussistenti in nome della religione negli angoli più remoti.
Però le donne minacciate terrorizzate rimangono nella loro sorte. Caro Magdi: posso suggerti di pubblicizzare il seguito delle denunce fatte e le pene che le nostre istituzioni avranno applicato a questi delinquenti. Otterremo lo scopo di far conoscere ai violenti i guai ai quali vanno incontro e daremo coraggio alle donne musulmane di fare rispettare i loro diritti e la loro dignità umana. Non farsi calpestare da falsi interpreti del corano.

Giuseppe Samir Eid

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio

R043 - DUE DIVERSI MODI DI LEGGERE IL CORANO

Corriereforum – 16/10/2006

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Il Corano : Alcuni Argomenti trattati non strettamente di prescrizioni
Ci sono due modi di leggere il Corano:
• Leggere e applicare il testo alla lettera senza correlarlo all’insieme del testo: “tagliare la mano al ladro” senza considerare l’insistenza del corano sul Perdono!
• Il secondo modo, è quello di prendere il corano nella sua totalità! Il Credente non cerca la verità nella singola frase ma nel contesto generale, non rimane disturbato dalle contraddizioni isolate.
Nonostante l’esistenza di versetti che si contraddicono i M. modernisti asseriscono che il Corano va letto come un unico Capitolo e che la verità è da ricercare nell’evoluzione del testo e non nella lettura di un versetto preso isolatamente.
I testi sacri non sono a fondo chiuso, ma sono fonte di meditazioni e di riflessioni:
“ se tutte le piante che esistono sulla terra diventassero una serie di penne, e se tutta l’acqua del mare, e di altri sette mari ancora, diventasse inchiostro, non basterebbero a scrivere il verbo del Dio, che è potente e saggio”(corano 31,27)
“Vi sono poi molte altre cose fatte da Gesù, la quali se a una a una fossero scritte, ritengo che neppure il mondo intero potrebbe contenere i libri he si dovrebbero scrivere” (Giovanni21,25).

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R044 - MOSCHEA DI LODI

FAX – 04/10 – 2000

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MESSAGGIO TELEFAX
FAX MESSAGE 06-6760.2907 tel:.4657
4 Ottobre 2000
A : Dr. Pagliarini
DA : G. Eid
Copia :
Numero di pagine:1

OGGETTO:moschea di Lodi
Caro Mimmo:
Non conosco tutti i dettagli della questione appresa da i giornali; sulla base di quanto letto e conoscendo l’ambiente della controparte ti offro le mie considerazioni. Sono buttate in fretta per darti un contributo alla comprensione della realtà islamica italiana.
Terreno gratuito da parte di un Ente Pubblico:
1. Su quale base la gratuita?
2. Crea un precedente che verrà sfruttato a “tambour battant”
3. Crea discriminazione verso le altre fedi,chi non è musulmano.
4. I cittadini italiani non ricevono niente di gratis dallo stato
5. Loro possono erigere il loro luogo di culto come qualsiasi altro ente italiano con il rispetto del Piano Regolatore. Non c’é necessità di regole straordinarie. In Italia esiste questa libertà di culto che non esiste per i non-musulmani, nei paesi dove vige la legge islamica.
6. Non sono poveri: L’unione UCOI riceve miliardi di finanziamenti da parte degli stati arabi, in primo luogo Saudi Arabia, per sostenere i suoi scopi. Lo dicono i loro giornali.

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